domenica 27 febbraio 2011

27. 21 febbraio 1993 - DURAN DURAN

An Acustic Evening with Duranduran
Rolling Stone (Milano)
Durata: 1h 20'
Prezzo: 40.000 Lire
Posizione: Gradinate
Sold-Out:
Pubblico: Pieno (2.000 p.c.)








Negli anni '80 non avevo trovato il tempo e la voglia per occuparmi seriamente dei Duran. Ero circondato da duraniane e ascoltavo i loro dischi: la prima canzone che mi colpì fu 'New Religion' in 2° liceo. Il primo album, di conseguenza, 'Rio'.
Ma il fenomeno di questa band in quegli anni, e chi l'ha vissuto se lo ricorda bene, era mediatico e destinato fondamentalmente alle ragazzine che si spartivano il loro amore tra i cinque componenti (poi ridottisi a tre) e io non avevo voglia di buttarmi in quella mischia: i Duran me li coltivavo in solitaria, se così si può dire.
Il clamore che li circondava mi aveva fatto desistere dall'andare a qualunque concerto della band di Birmingham. Niente San Siro 1987 e niente Palatrussardi 1988.
Ma nel 1993 la band, persa per strada la grande fama e gli isterismi che li aveva circondati per un decennio, tornò a Milano per uno show intimo e in parte acustico che si sarebbe tenuto al Rolling Stone: dallo stadio al piccolo club in 5 anni!
Comprai il mio biglietto non appena disponibili: il fatto che non fosserò più gli idoli delle adolescenti non mi fece dimenticare che erano ancora in migliaia a volerli vedere, soprattutto in una location inedita come quella.
Nonostante la poca pubblicità fatta all'evento di fronte al Rolling Stone trovai una folla di ex adolescenti pronte a qualunque cosa per avere un biglietto e per potere assistere a questo piccolo evento. Il fatto che lo show fosse acustico non significava molto per me, anzi: come riscontrai in prima persona la mancanza di strumenti lettrici dava sì una nuova luce ai pezzi lenti e alle ballad ma al contempo toglieva molta energia ai pezzi più funky e rock. Chi si vedeva ridimensionato era ovviamente Nick e questo era francamente inaccettabile.
Nonostante questo la gioia di vederli finalmente dal vivo mi ripagava di qualche difetto del set, mi faceva tornare all'adolescenza anche se ne ero uscito solo da un paio di anni scarsi.
Il pubblico era folle. Si schiacciava e ondeggiava come un unico essere vivente. Davvero impressionante, soprattutto visto dall'alto, in un locale così piccolo. Erano quasi tutte ragazze, che ancora sudavano al vedere Simon ancheggiare sul palco.
Io mi appollaiai sui gradini di fronte al palco e il concerto volò via in un attimo. Sentire The Chaffeur live, con Simon che suonava l'ocarina fu il momento di piacere più puro.
Una cosa era certa: il ghiaccio era rotto e io e i Duran ci saremmo rivisti. Ancora. Ed ancora. Ed ancora...


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