giovedì 3 marzo 2011

28. 9 maggio 1993 - SUZANNE VEGA

The 99F° World Tour
PalaSesto (Sesto S.G. - MI)
Durata: 1h 45'
Prezzo: 38.500 Lire
Posizione: 3° Fila
Sold-Out: No
Pubblico: Pieno (3.000 p.c.)





Arrivò anche il bis di Suzanne Vega. Ad un passo dai 30 concerti, escludendo Nannini e Baglioni che essendo nazionali era più facilmente accessibili, cominciavano a tornare gli artisti visti qualche anno prima.
Suzanne aveva da poco dato alle stampe il suo disco più ardito, quel '99F°' che sradicava tutto quello che di lei avevo imparato negli album precedenti: suoni elettronici, basso e batteria come mai prima e ritmi accellerati. Adoravo. Mi hanno sempre affascinato gli artisti capaci di cambiare registro e proporre qualcosa di inedito. Se fatto con gusto, ovviamente.
Il concerto si sarebbe svolto al PalaSesto, location vista da lontano ma mai frequentata.
La posizione era ottima, dato che tutto la plaeta era numerata: una terza fila onorevolissima.
Il concerto fu una piccola esplosione di energia, considerando la calma placida che solitamente accompagna la cantautrice newyorkese: il sound del disco tornava anche da vivo e il pubblico sembrava apprezzare la svolta.

Ho un ricordo nitido, indimenticabile, che merita un piccolo preambolo: qualche mese prima avevo scoperto che Suzanne Vega aveva collaborato intorno alla metà degli anni '80 con uno dei miei artisti icona, Joe Jackson: quest'ultimo aveva suonato il pianoforte su di un pezzo uscito solo come singolo, ovvero su 45 giri.
Mi lanciai in una caccia al vinile frenetica, conclusasi, se non ricordo male, alla fiera di Novegro dove finalmente mi ritrovai il prezioso prezzo tra le mani.
E 'LEFT OF CENTER' scoprii non essere una canzone normale. No. Perché si tratta di una canzone bellissima, di cui sono innamorato ancora oggi.
Insomma, era uno di quei pezzi che disperavo di sentire live. Più che disperare non ci pensavo proprio alla possibilità che la cantasse. Invece verso la fine dello show riconobbi le prime note e, preso da una insopprimibile gioia, saltai in piedi sulla sedia felice come un bambino. 
Resomi conto di quello che stavo facendo mi sono guardato intorno per capire se qualcuno, soprattutto quelli dietro di me, stessero cercando delle monetine da tirarmi in testa: invece scoprii tutto il pubblico in piedi, esultante. Suzanne mi guardò sorridendo: era certamente il preludio della colossale figura di merda che avrei fatto al suo concerto seguente!

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