venerdì 6 maggio 2011

54. 25 febbraio 1995 - R.E.M.

Monster Tour
Forum (Assago)
Supporter: Grant Lee Buffalo
Durata: 2h
Prezzo: 41.000 Lire
Posizione: Spalti
Sold-Out:
Pubblico: 12.000 p.c.




Ricordo come fosse oggi i poster in giro per Milano quando nel 1989 i R.E.M. arrivarono in città con il tour di Green, il primo album che comprai della band di Athens.
Allora non mi resi conto cosa mi stessi perdendo, la mia passione per loro non era ancora esplosa e per il momento non avevo sviluppato quella sorta di 'istinto' che mi diceva quando era il caso di cacciare il grano e andare a vedere un artista che non conoscevo approfonditamente.
Ma così andò, fu solo uno dei tanti live di cui mi è rimasto il rimorso di non aver visto.
Arrivò il 1995 e dopo 6 lunghissimi anni i R.E.M. tornavano con due date al Forum, a supporto di 'Monster'.
Con me, per la prima volta, Vince: ci eravamo conosciuti qualche mese prima e da poco si era trasferito dalla Sardegna per studiare. Fu un'ottima occasione per dare il via ad una grande amicizia e ad una lunga serie di live-show a cui abbiamo assistito assieme... Certo, la vera passione che ci accomunava si chiamava Depeche Mode, ma di li a poco avremmo avuto varie occasioni per toglierci anche quella voglia.

Optammo per gli spalti: nessuno dei due aveva voglia di svariate ore di ressa e calca. Prendemmo posto sul lato destro, di fianco al palco, sostenuti in questa decisione dalla totale assenza di casse o di qualunque altra installazione che potesse ostruire la visuale sulla scena.
Come supporters suonarono i Grant Lee Buffalo, band dalle profonde radici rock-folk americane: non mi innamorati di loro, ma apprezzai il set.
In un'atmosfera incendiaria (scoprii in quell'occasione quanto i fans italiani fossero numerosi e devoti alla band) i 4 musicisti attaccarono lo show con l'energica 'What's The Frequency Kenneth': coperto da una pelliccia bianca e con enormi occhiali da sole in viso, Michael Stipe era quel tanto eccessivo da far media col palco minimale.

 
La sua presenza scenica era a dir poco totale: movenze sexy e apertamente ammiccanti coinvolgevano un pubblico adorante in un vortice di emozioni che personalmente avevo provato solo in presenza dei Depeche (soprattutto) e dei Cure. 

La gente era chiaramente parte dello show, coinvolta in prima persona.
Michael Stipe era travolgente, poche volte mi sarebbe capitato, anche in futuro, di vedere sul palco un artista così istrionico ed animalesco.

La prima trascinante parte del concerto lasciò spazio anche a pezzi in cui i REM sono specialisti, le ballads. Abbandonati pelliccia ed occhiali (ma sempre con un rassicurante leggio di fronte a lui) e con una mise composta da jeans e maglietta il Michael più intimista dimostrò a tutti quelli che ancora non lo sapessero, di essere al meno pari a quello trascinante. Indimanticabile la splendida cover di Wicked Game di Chris Isaak.

Poi sul palco e nei 12.000 del pubblico accadde qualcosa di eccezionale (che peraltro si ripete quasi identico a tutti i concerti dei REM a cui ho avuto la fortuna di partecipare): durante 'Losing My Religion' vidi (e sentii) il pubblico appropriarsi di una canzone, renderla sua e cantarla più forte della band. Io e Vince ci guardavamo increduli: pensavo sarebbe esploso il Forum tanta era l'energia che veniva dagli spalti e dalla platea. Ero spettatore e protagonista di un momento catartico, commovente per il coinvolgimento che riusciva a creare.
Poi, come sempre accade, gli artisti salutano e ringraziano, abbandonano il palco e mentre la speranza che possano rientrare in scena ancora illumina gli occhi degli spettatori, le luci si riaccendono.
Nell'uscire dal palazzetto mi rendevo conto di essere svuotato di energia, di aver ballato, urlato, cantato per due ore, senza posa, di essermi speso senza accorgermene, in una sorta di trance. E questo non accade a tutti i concerti.
I REM diventarono con quel live, di pieno diritto, una delle mie band evergreen preferite: ci sarebbero state tante altre occasioni per incontrarci con gran soddisfazione reciproca!

Un'ultima nota: dopo quello show, esattamente una settimana dopo, il batterista Bill Berry ebbe un aneurisma cerebrale mentre la band era in concerto a Losanna. Il tour venne interrotto e ripreso 3 mesi dopo.


Visto con: Vince
Scaletta: What's The Frequency, Kenneth? / Crush With Eyeliner / Turn You Inside-Out / Circus Envy / Finest Worksong / Try Not To Breathe / You / Me In Honey / I Took Your Name / Revolution / I Don't Sleep, I Dream / So. Central Rain / Tongue / Half A World Away / Country Feedback / Man On The Moon / Departure / Losing My Religion / Get Up / Star 69
encore: Let Me In / Everybody Hurts / Bang And Blame / Wicked Game / It's The End Of The World As We Know It (And I Feel Fine)

4 commenti:

  1. Presente! Il mio primoc oncerto fuori da Genova, per l'occasione ospitato dall fidanzata milanese dell'epoca. Mi ricordo poco, il freddo fuori dai cancelli, la calca, il caldo mostruoso durante il concerto, lo spilungone che avevo davanti ad ostruirmi la visuale....un pomeriggio epico!!!

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    1. Mi sa che ce ne saranno altri allora in cui abbiamo presenziato entrambi ;)

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  2. Ciao.
    Perdonami ma, ti devo correggere.
    1) il tour del 1989, non era quello di "Out Of Time" (uscito nel 1991) ma, di "Green"
    2) il batterista, era Bill Berry e non Mike Mills (bassista).
    A parte queste due precisazioni, mi ha fatto molto piacere leggere questa decrizione accurata di quel live storico (al quale ho assistito, in prima fila).
    Un saluto.

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    1. Hai perfettamente ragione, ma qui si parla del 1995 con il tour di MONSTER, c'erano i Grant lee buffalo come supporto........:-)

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