giovedì 27 dicembre 2012

80. 24 maggio 1996 - LUCA CARBONI

Mondo Tour 1996
Luogo: Palasport (Pavia)
Durata: 2h
Prezzo: 30000 Lire
Posizione: 4° fila
Sold-Out: No
Pubblico: 3000 P.C.






Quello che mi appresto a ricordare è un concerto importante, per il periodo in cui si inserisce e per il valore che poi ha assunto da lì in poi Luca Carboni nelle mie preferenze musicali.
Soprattutto però questo va ricordato come il primo di una lunga serie di concerti che portano Luca ad essere l'artista italiano dal sottoscritto visto più volte dal vivo. Ben 12.

Arrivai con Gabri a cancelli già aperti e trovai Walter (che con un lento, paziente e progressivo lavoro di ascolti casalinghi era riuscito nel giro di qualche mese a farmi piacere un artista che non avevo praticamente mai considerato in vita mia) in prima fila.
Io, che ai tempi ero solo all'inizio del mio indottrinamento su Carboni, mi accomodai sugli spalti. Comodamente adagiato su una sediola in plastica vissi quella che viene ricordata come una delle mie più vivide figure di merda legate ad un concerto: ancora dubbioso della validità dell'artista, che ascoltavo da poco tempo, e insicuro sulla scelta di essere arrivato fino a Pavia per vederlo, mi lanciai infatti in ipotesi poco lusinghiere sulla qualità del concerto che di li a poco sarebbe iniziato.
I commenti erano nell'ordine di '... farà sicuramente cagare' e '.. ma chi me l'ha fatto fare di venire fino a qui per vedere questo'.
Girandomi casualmente mi accorsi però che, seduto dietro a me, si era accomodato il chitarrista storico di Carboni, Mauro Patelli. Mi fece un sorriso.

E vabbè. Il fondo era stato toccato, poteva andare solo meglio.

In attesa dell'inizio del concerto individuai in platea Marco C., biondo platino, che allora mi era sconosciuto ma che di lì a poco sarebbe diventato il mio compagno di concerti per eccellenza (ad oggi abbiamo visto insieme la bellezza di 90 concerti ...).

Pochi minuti prima dell'inizio ci unimmo anche noi alla piccola folla che si accalcava di fronte al palco, riuscendo a stare abbastanza vicini alla transenna.
Dello show non ho un ricordo dettagliato. So che mi piacque e mi emozionò, e che anche per questo fu l'inizio di un lungo amore che solo di recente si sta incrinando (un paio tra gli ultimi album hanno un po' minato la mia incrollabile dedizione).
Sono felice di averlo visto nell'ultima occasione prima della progressiva emorragia di pubblico che per Luca Carboni, purtroppo, da allora non accenna a diminuire.


Visto con: Gabri / Laura / Vince / Walter

venerdì 30 novembre 2012

79. 18 maggio 1996 - GIANNI MORANDI

Luogo: Forum (Assago, MI)
Durata: 1h 50'
Prezzo: 15000 Lire
Posizione: Platea
Sold-Out:
Pubblico: Pieno







Se ci ripenso rido anch'io all'idea di aver visto Gianni Morandi dal vivo. 
E proprio con una risata accettai la proposta che mi arrivava dagli amici della Prateria (il centro riabilitativo che occupò un anno della mia vita con il servizio civile, allora ancora lontano dall'essere facoltativo).
E poi, parliamoci chiaro, alla fine si trattava (e si tratta) della versione maturata del primo Justin Bieber italiano, ma a differenza di questo, con un tot di talento: un fenomeno straordinario dell'Italia del dopo guerra che faceva urlare le ragazzine proprio come ai giorni d'oggi fanno i One Direction.

Quindi: rispetto!

Che altro aggiungere: fu una festa, e mi sono pure divertito.
Lui, Gianni, è stato un grande intrattenitore, gigione e un po' sbruffone, ma lo spettacolo fu assolutamente godibile, anche da chi come il sottoscritto non poteva certo considerarsi un fan.
In platea una maggioranza assoluta di over40, ma tutti divertiti e partecipi. Tutti, io compreso, conoscevamo ogni singolo pezzo:
risentire le canzoni della mia infanzia (si perché all'oratorio, in colonia e pure in casa con mia madre, negli anni '70, cosa credete si cantasse?) oltre che coinvolgente è stato anche a tratti emozionante.

Quindi nessuna vergogna, anzi, ho deciso: sono orgoglioso di aver sentito dal vivo Gianni Morandi!


Visto con: Paolo / Giovanna / Tina / Ragazzi Prateria

78. 22 aprile 1996 - CSI

Teatro Smeraldo (Milano)
Durata: 2h
Prezzo: 33000 Lire
Posizione: 6° fila
Sold-Out: No
Pubblico: Pieno










... e 8 giorni dopo venne il bis.
Un concerto sicuramente diverso, non foss'altro perché eravamo tutti seduti su comode poltroncine e non più in piedi di fronte a Giovanni Lindo e gli altri. Ricordi: zero, quindi: se chi c'era ha memoria di quella serata, intervenga.


Visto con: Gabri / Astrid / Filippo / Sara / Dona

martedì 27 novembre 2012

77. 14 aprile 1996 - CSI

Fillmore (Cortemaggiore, PC)
Durata: 2h 30'
Prezzo: 25000 Lire
Posizione: 1° fila
Sold-Out: No
Pubblico: Pieno








 
Ci sono stati artisti e band che sono passati in una stagione, altri a cui sono sentimentalmente legato e altri ancora che mi hanno condizionato, nelle scelte, nelle amicizie e negli umori.
I CSI fecero parte di quest'ultima categoria.

L'inizio dell'intensa storia tra noi fu un tantino travagliata: come accade a volte (a me accadeva) mi ritrovai alla metà degli anni '90 che una buona parte degli amici che frequentavo assiduamente seguisse con un misto di adorazione e misticismo, la band che era nata dalle ceneri dei CCCP.
Astrid, capofila dei CSIentusiasti, incapace di accettare la mia riluttanza ad ascoltare il verbo di Giovanni Lindo, mi preparò una cassetta che rimase a prendere il sole sulla finestra di camera mia per diversi mesi prima che, un po' stufo di questa continua glorificazione e un po' curioso di capire se davvero valessero le parole che venivano spese per loro, un weekend di sole presi l'audiocassetta e la misi nello stereo.
Sì, sono certo fosse un weekend di sole: a volte ci si ricorda dettagli a dir poco irrilevanti.

Non credo di sorprendere nessuno nel dire che rimasi abbastanza colpito: a 24 anni, con una discreta cultura musicale, mi imbattevo per la prima volta in testi in italiano di tale impatto emotivo, con suoni in grado di supportare queste atmosfere a tratti cupe, evocative e mistiche.
La cassetta era In Quiete, il live acustico registrato per VideoMusic.

Recuperato Ko de mondo, il primo lavoro della band e in attesa dell'uscita di Linea gotica, organizzammo una breve trasferta nella provincia piacentina per tastare la valenza della band dal vivo. Qui la mia memoria vacilla perché avrei giurato che il mio primo live dei CSI fosse stato quello al Teatro Smeraldo: ma essendo separati da soli 8 giorni l'uno dall'altro, non mi stupisce che mi confonda.

L'atmosfera domenicale pomeridiana era esattamente quella che ci si poteva aspettare in un paesino come ce ne sono migliaia nella pianura padana emiliana: una sola strada centrale, con qualche portico, poche anime in giro e intorno solo campi.
Qualche osteria, buoni salumi e vino rosso che costa quasi come l'acqua. Il feeling era perfetto.
La location, il Fillmore, aveva una sua fama, quasi come il VOX di Nonantola: grandi artisti sono passati su quel palco. 
Credo sia stato un cinema-teatro in origine, perchè ne aveva la struttura e la platea era leggermente obliqua: infatti si vedeva (e si sentiva) benissimo.
Con quella atmosfera un po' da centro sociale (dato dal pubblico) dove il pubblico mostra quella noncuranza di chi sì è lì, ma potrebbe essere da qualunque altra parte e quindi in prima fila non ci si mette subito perché fa troppo fanatismo, mi diressi direttamente verso il palco, senza esitazione, prendendo possesso del mio posto che non avrei più abbandonato. Come accade quando i primi in discoteca vanno in pista a ballare, sbloccai la timidezza dei presenti che si riversarono sul resto della prima fila.

Sincero sincero? Del concerto in sè non mi ricordo nulla. Posso immaginare anche il perché, ma resta il fatto che il live dei CSI al Fillmore deve avermi parecchio colpito perché a questo ne feci seguire molti altri. Il primo ad una settimana di distanza ...  


Visto con: Gabri / Astrid

domenica 25 novembre 2012

76. 12 aprile 1996 - USTMAMO'

Leoncavallo (Milano) 
Durata: 1h 45' 
Prezzo: 7000 Lire 
Posizione: 1° fila 
Sold-Out:
Pubblico: Pieno 







Questo degli Üstmamò fu il mio primo vero concerto al Leo, come a Milano si usa (credo ancor oggi) chiamare il centro sociale più famoso d'Italia.
Diciamo il primo di una discreta serie, per un po' di anni.

La location era sotto parecchi punti di vista quanto di meglio si potesse desiderare: si entrava con sottoscrizione o con un pugno di lire, la birra era la più economica sul mercato e si potevano consumare naturalissime sostanze psicotrope ... sarebbe stato il paradiso, non fosse stato per un'acustica delirante, la mancanza di una 'capienza limite' (ne riparlerò quando arriveremmo ai concerti in loco dei Subsonica) e orari di inizio dei concerti demenziali (quando andava molto bene, quindi di rado, si partiva a mezzanotte).

I ricordi legati a quella serata sono fondamentalmente due: il primo legato alla band che, cenava tranquillamente nella mensa del Leoncavallo senza che nessuno, almeno per il tempo in cui li abbiamo visti noi, gli rivolgesse neanche uno sguardo. 
Il secondo invece mi riporta alla memoria la frustrazione, mia e del pubblico, che per l'ennesima volta vedevano il primo album degli Ustmamò relegato ad un mero ricordo, appena accennato nella scaletta: nemmeno un'intera platea che intona 'voglio 100 pecore e 1 montone' smosse la sensibilità di Mara Redeghieri & Co. che ci ignorarono bellamente, anche un po' infastiditi.

Memorabile ed emozionante fu invece (e siamo a 3 ricordi) l'esecuzione di Siamo i guerrieri della montagna, che ancor oggi non manca di commuovermi ad ogni ascolto.


Visto con: Gabri / Astrid / Debora 

giovedì 20 settembre 2012

75. 2 aprile 1996 - ALANIS MORISSETTE

Intellectual Intercourse Tour
Rolling Stone (Mi)
Durata: 1h 45'
Prezzo: 30.000 Lire
Posizione: Platea
Sold-Out:
Pubblico: Pieno









Non poteva che essere sold-out il primo concerto italiano della cantautrice australiana: il suo primo disco di successo internazionale, quel 'Jagged Little Pill' che ad oggi ha venduto diverse decine di milioni di copie, era stato il tormentone radiofonico e televisivo degli ultimi mesi.
'You Oughta Know' la si sentiva e vedeva ovunque.
In più la signorina un mese prima si era portata a casa un bel numero di Grammy Awards quindi, era abbastanza logico aspettarsi uno show carico.

E così fu: con le sue movenze disarticolate e i capelli sventolati ovunque il ricordo che mi è rimasto di quel concerto è quello di uno spettacolo carico, energico, caldo. Il pubblico, numerosissimo, era partecipe come se di fronte avesse un artista con una lunga storia usicale alle spalle.

Bello.

Alla fine del concerto mi sentivo pienamente appagato. Pensavo (e un po' ci credevo) che sarebbe stata la mia unica esperienza live con la cantautrice canadese. Ma come si sa, a volte le sorprese ai concerti (soprattutto nei festival musicali) sono sempre dietro l'angolo ...


Visto con: Gabri

Scaletta:  All I Really Want / Not the Doctor / Hand in My Pocket / Mary Jane / Head Over Feet / King of Intimidation / Forgiven / Perfect / Can't Not / You Oughta Know / Wake Up / No Pressure Over Cappuccino / Ironic / You Learn / We Will Rock You 

venerdì 17 agosto 2012

74. 29 marzo 1996 - OASIS

(What's the story) morning glory? tour
Supporter: Mao e la Rivoluzione
PalaLido (Mi)
Durata: 1h 20'
Prezzo: 30.000 Lire
Posizione: 2° fila
Sold-Out: Sì
Pubblico: Pieno


A volte pensi ad un concerto, ci vai con delle aspettative, la musica inizia e tutto cambia. A volte cambia in male, altre in bene. Ricordo precisamente lo spirito tiepido che mi accompagnava mentre mi avvicinavo al PalaLido.
Detestavo la location e anche se non si poteva dire mi avesse deluso, 'What's The Story (Morning Glory)' alle mie orecchie risultava un passo indietro rispetto a 'Definitely Maybe'. Allora non avevo idea di quanti ne avrebbero fatti, di passi indietro, da lì in poi, i due Gallagher ...
La leggenda narra che come per il primo show l'organizzazione, visto il sold-out immediato, avesse cercato di spostare il carrozzone dal Rolling Stone al PalaLido, anche in questa occasione si tentò di trasferire il tutto al PalaTrussardi o al Forum. Ma in entrambe i casi la band pose un veto che bloccò qualunque idea espansionistica: a quanto pare preferivano ancora riservarsi qualche live in venue più intime.
Fuori i bagarini facevano furore: mi arrivavano voci di biglietti venduti a 130.000 lire.
Noi ci eravamo comodamente seduti sugli spalti, in una posizione ottimale per vedere al meglio. Niente calca, corpi sudati, spintoni e gente che mi sveniva intorno: sarebbe stato un bel concerto visto comodamente con gli amici.
Questo avevo deciso sarebbe stato questo mio secondo live degli Oasis.
Poi successe una cosa che non avevo previsto. Lo show iniziò con una piega che non avevo previsto. Ma soprattutto: non avevo previsto che le prime tre canzoni della scaletta avrebbero avuto un effetto così dirompente sul sottoscritto
A bocca aperta, mentre ascoltavo Aquiesce, una delle mie b-side preferite di sempre, mi chiedevo cosa ci facessi sugli spalti. Un attimo per decidere: passai lo zaino ai miei amici, e dopo aver concordato un appuntamento per il fine concerto, mi buttai nella folla della platea.

E che folla.

Un blob informe e ondeggiante si muoveva intorno a me.
Mi produssi in quella che è stato uno dei recuperi più esaltanti della mia carriera di spettatore: con pazienza e arte in pochi minuti mi ritrovai in seconda fila. Ancora ricordo il colpo al cuore che fu riconoscere Masterpiece nel set acustico di Noel. E poi 'It's Better People', 'I Am The Walrus', 'Shakermaker'...
In quell'ammasso di persone fradice di sudore e adoranti, riuscivo ad apprezzare anche la sbruffonaggine di Liam, che in quel frangente mi sembrava toccare vette sino ad allora inviolate.

E come sempre accade, dopo un'ora e venti minuti, le luci si riaccesero. Io ero uno straccio, bagnato fradicio. Mi tolsi la camicia che era in uno stato pietoso e mi avviai verso il punto stabilito per riunirmi con gli altri.
In attesa di un altro concerto capace di prendermi e buttarmi in mezzo alla bolgia, potevo dirmi pienamente soddisfatto di quello che avevo visto e sentito. 


Visto con: (Sara / Gabri / Lele / Francesca)

Scaletta: The Swamp Song / Acquiesce / Supersonic / Hello / Some Might Say / Roll With It / Shakermaker / Morning Glory / Cigarettes & Alcohol / Champagne Supernova - Noel Gallagher's Acoustic Set: Whatever (Ending with Octopus's Garden) / It's Better People / Wonderwall - Rest of Electric Set: Don't Look Back In Anger / Live Forever / I Am the Walrus

martedì 10 aprile 2012

73. 12 marzo 1996 - BLUR

Seaside Tour
PalaLido (Milano)
Durata: 1h40'
Prezzo: 30.000 Lire
Posizione: Spalti
Sold-Out:
Pubblico: pieno



Il 13 febbraio 1996 con una toccante conferenza stampa, i Take That annunciarono al mondo lo scioglimento della band. Robbie Williams aveva abbandonato il gruppo alcuni mesi prima e la notizia che avrebbe spezzato il cuore di milioni di teenagers era nell'aria da diverse settimane.

Cosa c'entra tutto questo con il concerto che mi appresto a raccontare? Molto. Troppo.

Sì, perché l'abbandono delle scene della boyband più amata di sempre aveva lasciato senza idoli decine di migliaia di fan, tutte inconsolabili senza un bel faccino da amare alla follia e da utilizzare per tappezzarci la stanzetta.
Queste orfane, comprensibilmente, decisero in massa di guardarsi in giro per trovare un nuovo sex symbol su cui scaricare i primi ormoni e buona parte delle suddette adolescenti optò per il faccino carino e l'occhio ceruleo di Damon Albarn, ringalluzzite forse dalla veloce ospitata della band al Festival di Sanremo, un mesetto prima (con Graham Coxon in versione cartonata 1:1).

Risultato? Il concerto dei Blur al PalaLido, col palco riempito di pillole giganti e psicofarmaci titanici, lo ricordo come uno dei più assurdi di sempre.
Ero con Elena e Corinna, e per noi la band londinese era una delle massime espressioni del nostro amore per la Indie inglese.
A tratti abilmente leggera, incarnava quel lato spensierato che certo non mancava neanche a noi che, cascasse il mondo, ogni venerdì notte eravamo al Rainbow a ballare le loro canzoncine come quelle dei Pulp, degli Oasis o quelle dei più esistenziali Suede.
Io avevo 24 anni allora. E ritrovarmi sugli spalti circondato da ragazzine con i cuoricini che si illuminavano, la fascia ben stretta sulla fronte, il più delle volte accompagnate da una mamma, spezzò in mille pezzi il mio povero cuore indie.
Ero esterrefatto.

E il peggio doveva ancora venire.
Quando si spensero le luci mi cadde la mascella: le urla femminili coprivano quasi del tutto la musica della band.
Tra l'altro oggi ripercorrendo la scaletta, scopro un set davvero bello, completo, con alcuni pezzi assolutamente non scontati (Coping! Supa Shoppa!) e molti altri, come tradizione, molto punk: Popscene, Advert, Bank Holiday per citarne alcuni.
Ma come reagirono le ancora innocenti orecchie delle 12/13enni presenti in massa a quei suoni così violenti? Come saranno uscite dal PalaLido? La loro vita sarà cambiata nel trovarsi senza volerlo nel loro primo pogo?

Chi non uscì illeso da quel tour furono proprio i Blur, che con il lavoro successivo omonimo, nel 1997, alzarono un muro il più possibile invalicabile a chi fosse interessato unicamente al bel visino del loro frontman. Muro che pensarono bene di rialzare e rinforzare nel 1999 con il criptico 13.

Tornando allo show, tra strilli, pianti e raccomandazioni delle mamme, le qualità fisiche e trascinanti dello concerto si stemperavano un po' nel disappunto di Damon Albarn nel non riuscire a fare un gesto o solo aprir bocca senza che a questi venissero fatte seguire urla sguaiate.

Noi la vivemmo più con stupore e con interesse per un aspetto sociologico che prima di allora non avevamo mai avuto il dispiacere di affrontare di persona.




Visto con: Elena / Corinna

Scaletta: Intermission / Popscene / It Could Be You / Charmless Man / Tracy Jacks / End of a Century / Coping / To the End / For Tomorrow / Entertain Me / Jubilee / Mr. Robinson's Quango / Instrumental Jam / Globe Alone / Advert / Bank Holiday / Supa Shoppa / Country House / My Sharona (The Knack cover) / Girls & Boys / He Thought of Cars / Stereotypes / There's No Other Way / Parklife / The Universal

giovedì 5 aprile 2012

72. 7 marzo 1996 - CLAUDIO BAGLIONI

Tour Rosso
Forum (Assago)
Durata: 3h 10'
Prezzo: 55.000 Lire
Posizione: 1° fila
Sold-Out: Sì
Pubblico: Pieno (12.000 p.c.)






 
Questo concerto me lo ricordo bene. E come potrebbe essere altrimenti?
L'ennesimo show del cantautore romano (d'adozione) riuniva finalmente tutto il gruppo di amici che più o meno si conoscevano tra loro ma che in comune avevano una antica passione per Baglioni.

Il tour era lo stesso visto a Bologna. La grande differenza risiedeva nella posizione che eravamo (anzi, diciamola tutta: ERO) riusciti ad accaparrarci all'interno del Forum, ovvero la prima fila.
Ma non una prima fila normale. No no ... lo show aveva infatti una impostazione inedita, con la scena posta al centro della platea e senza palco.
Questo significa che noi 10 eravamo praticamente assieme ai musicisti, ai ballerini e a Claudio, direttamente all'interno del concerto.

Riuscii ad acquistare questi biglietti eccezionali (5 in prima fila e 5 in seconda) grazie ad un lunghissimo lavoro ai fianchi di Claudio di Mariposa Dischi. Ero sempre lì a cacciar soldi per cd e vinili, questo prima della breve (e non esaltante) esperienza lavorativa di qualche anno dopo.
Alla fine la ebbi vinta e i 10 tagliandi furono miei!

Lo show è ricordato da tutti i presenti (almeno da quelli che frequento ancora) come uno dei più divertenti ed emozionanti.
Baglioni in un paio di occasioni si avvicinò a noi: Claudia ancora favoleggia dell'occhiata complice che le lanciò, chitarra a tracolla, passeggiando e cantando dalle nostre parti! Qualcuno sostiene anche che le abbia sbirciato la scollatura... :)
Tra ballerini, luci e musicisti l'effetto finale era sorprendente.
Non mi era mai capitato di assistere ad un concerto di un artista italiano che mettesse così tanti contenuti nel suo show. Tanta roba. A tratti anche troppa ... in alcuni momenti sembrava di assistere ad un musical o a un balletto di Fantastico, ma nel complesso la macchina funzionava.
Il buon Claudio, tutto sorrisi e ancheggiamenti, si sbatteva come non mai, correndo da una parte all'altra per non scontentare nessuno dei suoi fan.

L'album che il tour supportava rimane storicamente l'ultimo di Baglioni da me acquistato. Il mio intenso rapporto con la sua musica, che aveva coinvolto me e il nutrito gruppo di amicipresente a questa data era pronto per essere 'congelato' sulla prima produzione di Baglioni.
Ancora un concerto e io e Claudio ci saremmo salutati, in maniera amichevole ma definitiva.




Visto con: Sebastien / Claudia / Patrizia G. / Federica F. / Michela / Roby / Stefano A. / Lilly

Scaletta: Io sono qui / Un nuovo giorno o un giorno nuovo / Io me ne andrei / Notte di note, note di notte / Vivi / Quante volte / Acqua dalla luna / Uomini persi / Avrai / Fotografie / Poster (vers. Rap) / Ninna nanna, nanna ninna / Le vie dei colori / Reginella / Fammi andar via / V.O.T. / L'ultimo omino / Bolero / Questo piccolo grande amore / Medley: E tu... - Amore bello - Solo - Sabato pomeriggio - E tu come stai? - Dagli il via / E adesso la pubblicita' / Mille giorni di te e di me / Strada facendo / Acqua nell'acqua / Noi no

giovedì 9 febbraio 2012

71. 8 febbraio 1996 - DAVID BOWIE

The Outside Tour
PalaTrussardi (Milano)
Durata: 1h 45'
Prezzo: 77.000 Lire
Posizione: 5° fila
Sold-Out: No
Pubblico: Pieno (8.000 p.c.)


Questa è la breve storia di un concerto iniziato malissimo.
Quante volte capita di avere non uno, ma DUE supporter che vuoi davvero vedere e sentire, ad aprire un concerto che aspetti da anni? Un numero che si avvicina pericolosamente al MAI.
Non solo andavo ad assistere ad un concerto di uno dei pochissimi DEI delle 7 note, uno dei pochi che la musica l'ha cambiata per sempre, che ha influenzato eserciti di cantanti che mai hanno neanche provato ad avvicinarsi alla sua grandezza.
No, non bastava questo. Non bastava nemmeno essere in 5° fila a pochi metri da lui. A rendere l'evento un po' più eccezionale (mi si consenta...) c'erano ben due supporters: gli Ustmamò che tanto amavo e che ero riuscito a vedere una sola volta qualche mese prima, e i Placebo, per quello che fu (credo) il loro primo live in Italia.
Cosa riuscii a combinare quella volta? Mi persi del tutto i primi e quasi del tutto i secondi.
E non ricordo neanche perché! Secondo me gli Ustmamò non erano annunciati (esatto: Internet era ancora relegato in qualche università americana o giù di lì...) e i Placebo iniziarono prima del previsto.
Ricordo solo che entrai al PalaTrussardi e mi cadde la mandibola nel vederli già sul palco.

Insomma, ingoiato il boccone e bevuto l'amaro calice potevo comunque consolarmi con quello che mi aspettava di lì a poco. Io e Marco, che mi accompagnava in quella avventura epica, eravamo intimiditi di fronte all'evento che ci aspettava.
Ed era il minimo che potevamo fare, sentirci piccoli piccoli al suo cospetto!

...E quando arrivò e ci fu tutto più chiaro. Perché David Bowie era l'emblema stesso di un certo tipo di rock, perché dalla fine degli anni '60 era stato la pietra di paragone di quel rock. In lui rivedevi innumerevoli tentativi mal riusciti di copiare una vera e propria Icona, non solo musicale ma anche di stile.
La Classe! Il portamento e la regalità unica di un principe mancato, che il suo regno se lo era guadagnato, non l'aveva certo ricevuto per retaggio di sangue.

Portava in tour un disco complicato, che rimescolava le carte, osando sonorità ancora inesplorate: 'Outside' (con la produzione di Brian Eno) mischiava l'elettronica dei Nine Inch Nails all'industrial e alla prog. Un miscuglio a tratti inpenetrabile che in concerto assumeva un'aura epica.
Qualcosa del genere...

Ben presto il pubblico osannante si alzò in piedi per correre verso le prime file. Io e Marco restammo ai nostri comodi posti che ci davano almeno qualche centimetro di respiro.
Il concerto fu prevedibilmente un'illuminazione, una parentesi catartica di vero godimento sensoriale.

In attesa di potermi ancora abbeverare a quella fonte, non potevo che accontentarmi di tutto il resto.


Visto con: Marco P.

Setlist: The Motel / Look Back in Anger / The Hearts Filthy Lesson / Scary Monsters (And Super Creeps) / I Have Not Been to Oxford Town / Outside / Andy Warhol / The Voyeur of Utter Destruction (As Beauty) / The Man Who Sold the World / A Small Plot of Land / Strangers When We Meet / Diamond Dogs / Hallo Spaceboy / Breaking Glass / We Prick You / Nite Flights(Scott Walker cover) / Teenage Wildlife / Under Pressure(Queen & David Bowie cover) / Moonage Daydream

70. 27 gennaio 1996 - CLAUDIO BAGLIONI

Tour Rosso
PalaMalagutti (Bologna)
Durata: 3h 10'
Prezzo: 41.000 Lire
Posizione: Spalti
Sold-Out: No
Pubblico: Pieno (9.000 p.c.)



Sì, ancora Baglioni. Erano gli ultimi scampoli di una breve (ma significativa) passione che non ho mai e poi mai rinnegato. Semplicemente ritengo che la produzione discografica degli ultimi 15 anni del cantautore romano sia del tutto inutile.

Detto questo a Bologna decidemmo di andarci io e Fabio, detto Gesù (è una lunga storia...), mio compagno di Servizio Civile ai tempi.
Decidemmo di farci questa trasferta, io e lui, in attesa di rivederlo a Milano.

In memoria del concerto in sè è rimasto purtroppo poco o nulla. Tranne il fatto che non sarebbe stato l'ultimo a cui avrei assistito del cantautore romano ...


con: Fabio (Prateria)

Scaletta: Io sono qui / Un nuovo giorno o un giorno nuovo / Notte di note / Io dal mare / Vivi / Acqua dalla luna / Uomini persi / Avrai / Fotografie / Poster (vers. Rap) / Ninna nanna, nanna ninna / Le vie dei colori / Reginella / Fammi andar via / V.O.T. / L'ultimo omino / Bolero / Questo piccolo grande amore / Medley: E tu - Amore bello - Solo - Sabato pomeriggio - E tu come stai - Dagli il via / E adesso la pubblicita' / Mille giorni di te e di me / Strada facendo / Acqua nell'acqua / Noi no / La vita e' adesso / Via

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