venerdì 30 novembre 2012

79. 18 maggio 1996 - GIANNI MORANDI

Luogo: Forum (Assago, MI)
Durata: 1h 50'
Prezzo: 15000 Lire
Posizione: Platea
Sold-Out:
Pubblico: Pieno







Se ci ripenso rido anch'io all'idea di aver visto Gianni Morandi dal vivo. 
E proprio con una risata accettai la proposta che mi arrivava dagli amici della Prateria (il centro riabilitativo che occupò un anno della mia vita con il servizio civile, allora ancora lontano dall'essere facoltativo).
E poi, parliamoci chiaro, alla fine si trattava (e si tratta) della versione maturata del primo Justin Bieber italiano, ma a differenza di questo, con un tot di talento: un fenomeno straordinario dell'Italia del dopo guerra che faceva urlare le ragazzine proprio come ai giorni d'oggi fanno i One Direction.

Quindi: rispetto!

Che altro aggiungere: fu una festa, e mi sono pure divertito.
Lui, Gianni, è stato un grande intrattenitore, gigione e un po' sbruffone, ma lo spettacolo fu assolutamente godibile, anche da chi come il sottoscritto non poteva certo considerarsi un fan.
In platea una maggioranza assoluta di over40, ma tutti divertiti e partecipi. Tutti, io compreso, conoscevamo ogni singolo pezzo:
risentire le canzoni della mia infanzia (si perché all'oratorio, in colonia e pure in casa con mia madre, negli anni '70, cosa credete si cantasse?) oltre che coinvolgente è stato anche a tratti emozionante.

Quindi nessuna vergogna, anzi, ho deciso: sono orgoglioso di aver sentito dal vivo Gianni Morandi!


Visto con: Paolo / Giovanna / Tina / Ragazzi Prateria

78. 22 aprile 1996 - CSI

Teatro Smeraldo (Milano)
Durata: 2h
Prezzo: 33000 Lire
Posizione: 6° fila
Sold-Out: No
Pubblico: Pieno










... e 8 giorni dopo venne il bis.
Un concerto sicuramente diverso, non foss'altro perché eravamo tutti seduti su comode poltroncine e non più in piedi di fronte a Giovanni Lindo e gli altri. Ricordi: zero, quindi: se chi c'era ha memoria di quella serata, intervenga.


Visto con: Gabri / Astrid / Filippo / Sara / Dona

martedì 27 novembre 2012

77. 14 aprile 1996 - CSI

Fillmore (Cortemaggiore, PC)
Durata: 2h 30'
Prezzo: 25000 Lire
Posizione: 1° fila
Sold-Out: No
Pubblico: Pieno








 
Ci sono stati artisti e band che sono passati in una stagione, altri a cui sono sentimentalmente legato e altri ancora che mi hanno condizionato, nelle scelte, nelle amicizie e negli umori.
I CSI fecero parte di quest'ultima categoria.

L'inizio dell'intensa storia tra noi fu un tantino travagliata: come accade a volte (a me accadeva) mi ritrovai alla metà degli anni '90 che una buona parte degli amici che frequentavo assiduamente seguisse con un misto di adorazione e misticismo, la band che era nata dalle ceneri dei CCCP.
Astrid, capofila dei CSIentusiasti, incapace di accettare la mia riluttanza ad ascoltare il verbo di Giovanni Lindo, mi preparò una cassetta che rimase a prendere il sole sulla finestra di camera mia per diversi mesi prima che, un po' stufo di questa continua glorificazione e un po' curioso di capire se davvero valessero le parole che venivano spese per loro, un weekend di sole presi l'audiocassetta e la misi nello stereo.
Sì, sono certo fosse un weekend di sole: a volte ci si ricorda dettagli a dir poco irrilevanti.

Non credo di sorprendere nessuno nel dire che rimasi abbastanza colpito: a 24 anni, con una discreta cultura musicale, mi imbattevo per la prima volta in testi in italiano di tale impatto emotivo, con suoni in grado di supportare queste atmosfere a tratti cupe, evocative e mistiche.
La cassetta era In Quiete, il live acustico registrato per VideoMusic.

Recuperato Ko de mondo, il primo lavoro della band e in attesa dell'uscita di Linea gotica, organizzammo una breve trasferta nella provincia piacentina per tastare la valenza della band dal vivo. Qui la mia memoria vacilla perché avrei giurato che il mio primo live dei CSI fosse stato quello al Teatro Smeraldo: ma essendo separati da soli 8 giorni l'uno dall'altro, non mi stupisce che mi confonda.

L'atmosfera domenicale pomeridiana era esattamente quella che ci si poteva aspettare in un paesino come ce ne sono migliaia nella pianura padana emiliana: una sola strada centrale, con qualche portico, poche anime in giro e intorno solo campi.
Qualche osteria, buoni salumi e vino rosso che costa quasi come l'acqua. Il feeling era perfetto.
La location, il Fillmore, aveva una sua fama, quasi come il VOX di Nonantola: grandi artisti sono passati su quel palco. 
Credo sia stato un cinema-teatro in origine, perchè ne aveva la struttura e la platea era leggermente obliqua: infatti si vedeva (e si sentiva) benissimo.
Con quella atmosfera un po' da centro sociale (dato dal pubblico) dove il pubblico mostra quella noncuranza di chi sì è lì, ma potrebbe essere da qualunque altra parte e quindi in prima fila non ci si mette subito perché fa troppo fanatismo, mi diressi direttamente verso il palco, senza esitazione, prendendo possesso del mio posto che non avrei più abbandonato. Come accade quando i primi in discoteca vanno in pista a ballare, sbloccai la timidezza dei presenti che si riversarono sul resto della prima fila.

Sincero sincero? Del concerto in sè non mi ricordo nulla. Posso immaginare anche il perché, ma resta il fatto che il live dei CSI al Fillmore deve avermi parecchio colpito perché a questo ne feci seguire molti altri. Il primo ad una settimana di distanza ...  


Visto con: Gabri / Astrid

domenica 25 novembre 2012

76. 12 aprile 1996 - USTMAMO'

Leoncavallo (Milano) 
Durata: 1h 45' 
Prezzo: 7000 Lire 
Posizione: 1° fila 
Sold-Out:
Pubblico: Pieno 







Questo degli Üstmamò fu il mio primo vero concerto al Leo, come a Milano si usa (credo ancor oggi) chiamare il centro sociale più famoso d'Italia.
Diciamo il primo di una discreta serie, per un po' di anni.

La location era sotto parecchi punti di vista quanto di meglio si potesse desiderare: si entrava con sottoscrizione o con un pugno di lire, la birra era la più economica sul mercato e si potevano consumare naturalissime sostanze psicotrope ... sarebbe stato il paradiso, non fosse stato per un'acustica delirante, la mancanza di una 'capienza limite' (ne riparlerò quando arriveremmo ai concerti in loco dei Subsonica) e orari di inizio dei concerti demenziali (quando andava molto bene, quindi di rado, si partiva a mezzanotte).

I ricordi legati a quella serata sono fondamentalmente due: il primo legato alla band che, cenava tranquillamente nella mensa del Leoncavallo senza che nessuno, almeno per il tempo in cui li abbiamo visti noi, gli rivolgesse neanche uno sguardo. 
Il secondo invece mi riporta alla memoria la frustrazione, mia e del pubblico, che per l'ennesima volta vedevano il primo album degli Ustmamò relegato ad un mero ricordo, appena accennato nella scaletta: nemmeno un'intera platea che intona 'voglio 100 pecore e 1 montone' smosse la sensibilità di Mara Redeghieri & Co. che ci ignorarono bellamente, anche un po' infastiditi.

Memorabile ed emozionante fu invece (e siamo a 3 ricordi) l'esecuzione di Siamo i guerrieri della montagna, che ancor oggi non manca di commuovermi ad ogni ascolto.


Visto con: Gabri / Astrid / Debora 

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